Che si produca granella o trinciato, Dekalb e Bayer hanno sviluppato due programmi per assicurare massime prestazioni ai maiscoltori italiani
Il mais è una coltura importantissima per molte delle filiere che rendono grande il Made in Italy. Dal settore lattiero-caseario, fino alla produzione di prosciutti e insaccati, il granturco è l'alimento su cui si basa l'alimentazione di bovini e suini ed occorre iniziare a pianificare la campagna 2024 per arrivare preparati.
Per supportare gli agricoltori in questo difficile compito Bayer ha sviluppato due brand: Field Shield e Silo Extra. “Il primo è un programma che ha come obiettivo quello di selezionare gli ibridi utili ad ottimizzare la produttività del campo in ogni condizione possibile”, spiega Emanuele Badalotti, Market Development & Agronomist Corn in Italia. “Si tratta di piante in grado di coniugare resistenza agli stress e un potenziale produttivo elevato”.
Silo Extra invece si rivolge a quegli agricoltori che producono mais da trinciato per l'alimentazione degli animali oppure per la produzione di energia. In questo caso gli oltre ottomila dipendenti Dekalb, sparsi per più di 50 Paesi e 20 centri di ricerca e sviluppo, hanno selezionato quegli ibridi in grado di coniugare digeribilità della fibra, elevata sostanza secca e contenuto in amido.
Field Shield, uno scudo a difesa della produttività
Dekalb, parte del gruppo Bayer, ha una lunga esperienza nello sviluppo di nuovi ibridi in grado di soddisfare le mutevoli esigenze degli agricoltori in tutto il mondo. I ricercatori impiegano le moderne tecniche di miglioramento genetico, strumenti digitali come l'Intelligenza artificiale e la sperimentazione dei prodotti per verificare il livello di adattabilità degli ibridi nei vari areali e nelle diverse condizioni di stress.
Questo è reso possibile grazie alla rete di Centri tecnologici Dekalb (60 in Europa), dove i ricercatori testano gli ibridi nelle più diverse condizioni, in modo da conoscerne il comportamento e quindi poter consigliare all'agricoltore la migliore combinazione di genetica e densità di semina al fine di ottimizzare il profitto.
“Prima di tutto valutiamo i rischi maggiori per ogni areale. Successivamente testiamo i vari ibridi valutando i fattori di stress e la produttività, nonché la sanità della granella. Infine selezioniamo gli ibridi che esprimono tolleranza ai rischi ed elevato potenziale produttivo”, sottolinea Badalotti.
Sono state così identificate quattro condizioni di coltivazione per il mais, caratterizzate da differenti profili di rischio. Nella Condizione A, ad esempio, le problematiche riguardano l'allettamento causato dall'apparato radicale, la presenza di funghi sulla spiga (Gibberella e Fusarium) e sulla foglia (Elmintosporiosi). Gli agricoltori che nei campi hanno prevalenti questi rischi dovrebbero allora puntare su ibridi come DKC6587, DKC6503, DKC6228, DKC6092, DKC5605 oppure DKC5110.
Fattori di rischio differenti sono invece presi in considerazioni nelle Condizioni B, C e D, all'interno delle quali l'operatore può scegliere l'ibrido che più fa al caso proprio, ad esempio per quanto riguarda la classe FAO.
Silo Extra libera l'energia del mais
Per gli agricoltori che producono insilato Dekalb ha pensato ad un ulteriore programma, denominato Silo Extra. “Si tratta di un brand sotto il quale sono raccolti gli ibridi in grado di assicurare alta digeribilità delle fibre da parte delle bovine, nonché una percentuale di sostanza secca e di amido elevati”, sottolinea Badalotti. “Tre condizioni che permettono agli allevatori di avere un alimento di alta qualità, energetico e facile da digerire. Ma anche chi produce biogas ottiene un prodotto dalle ottime performance nel digestore”.
Il lungo lavoro di ricerca ha permesso ai tecnici Dekalb di identificare cinque ibridi in grado di rispondere alle necessità dei maiscoltori: DKC5911, DKC6492, DKC7107, DKC6731 e DKC7034. Tutti e cinque questi ibridi producono una biomassa ricca di amido, altamente digeribile e con una percentuale di sostanza secca ottimale.
Nello specifico DKC7107 è un ibrido classe FAO 700 che produce una pianta alta e possente, dotata di un elevato stay-green ed una spiga globosa con cariossidi sane e profonde. È un ibrido tardivo, tollerante al Fusarium, ideale per terreni fertili dove riesce ad esprimere tutta la sua potenzialità produttiva.
Il DKC6492 è invece un ibrido classe 600, ideale per gli areali della Pianura Padana, che si adatta bene anche alle seconde semine. La pianta ha un ottimo vigore di partenza e ha una duplice attitudine, sia da trinciato che da granella.
Il DKC5911 è un ibrido pensato per chi ricerca ottime produzioni, massima qualità e adattabilità in ogni ambiente, anche in elevate condizioni di stress. La pianta è dotata di stabilità produttiva e può essere seminata anche in secondo raccolto, anche a fine giugno.
Il DKC5911 si adatta ad ogni tipo di terreno e nei campi ad alta fertilità può essere seminato anche a 9 piante per metro quadro, densità che permette di avere una produzione di biomassa oltre ogni aspettativa. Il mais si presenta con una statura elevata, ottima fogliosità e un prolungato stay-green.
Ultimi arrivati in casa Dekalb sono il DKC6731 e il DKC7034; il primo è un ibrido flessibile, che si adatta sia alla produzione di insilato che di granella. Classe FAO 600, ha un alto potenziale produttivo sia in prima che in seconda semina. Possiede un’ottima sanità della pianta e della spiga e offre un prolungato stay-green.
Il DKC7034 è un classe FAO 700 pensato per gli agricoltori che vogliono spingere sulla produttività. È caratterizzato da un ottimo rapporto di sostanza secca, un prolungato stay-green e cariossidi profonde con una componente sostanziale di amido.
“Grazie a Field Shield e Silo Extra i maiscoltori hanno due strumenti in più per poter arrivare preparati alla prossima campagna maidicola”, sottolinea Badalotti. “Le nuove geniche, insieme ai prodotti per la difesa e la nutrizione, gettano le basi per produzioni soddisfacenti. A completare l'offerta Bayer contribuisce la piattaforma digitale Climate Field View, che permette una gestione di precisione del campo, dalla semina alla raccolta”.